Domanda di rito: come sei arrivato al mondo del fumetto?
Ho trovato una foto di quando avevo circa 4 anni e sfogliavo un
Kriminal, di Magnus, forse è iniziata li l'esplorazione di questo mondo.
Quali sono i tuoi
autori preferiti?
Come scrittori
Alan Moore, Tiziano Sclavi, Frank Miller, Kurt Busiek, John Byrne, Roy Thomas.
Come disegnatori ce ne sono tanti, cito i primi cinque che mi vengono in mente:
Sudario Brando, Alex Nino, John Buscema, Sergio Toppi, Gigi Cavenago
Attualmente hai un
rapporto strettissimo col disegnatore Sudario Brando. Come l’hai conosciuto? E
come ti trovi a lavorare con lui?
Ci siamo
conosciuti nella Biblioteca delle Nuvole, un posto incredibile che raccoglie 55
mila fumetti, una biblioteca comunale di fumetti fondata da Claudio Ferracci.
Sono fortunato a lavorare con Sudario, un grande disegnatore e grande autore
unico; un giorno le sue storie verranno affiancate a quelle di Andrea Pazienza
(non l'ho citato sopra perché lo sto citando adesso). Grazie al nostro rapporto
di amicizia abbiamo un confronto continuo che ci permette di raggiungere un
ottimo livello sul risultato finale.
Tu e Brando avete
vinto un contest organizzato in parte dalla Sergio Bonelli e siete stati
premiati dai più noti autori di Dylan Dog. Cosa ne pensi dell’Indagatore
dell’Incubo e del restyling che sta subendo?
L'indagatore lo conosco bene, dalle scuole
medie. Mi piace e mi stimola questa rivoluzione editoriale. Oggi va molto di
moda “provare” volti nuovi in incarichi di prestigio e qualche volta finisce
peggio di prima. Credo che in questo la Bonelli sia fortunata ad avere
Recchioni come editor in quanto “ce capisce” sia di scritto che di disegno.
Crom è un fumetto
dichiaratamente ispirato al mondo di Conan il Barbaro, di cui costituisce una
sorta di prequel. Ci puoi parlare della nascita di questa serie?
Questa serie in
origine si chiamava Età della Pietra e alla fine morivano tutti. In seguito ho
pubblicato un portfolio per omaggiare il barbaro e mi sono ammalato di conanite
e in una notte di travaglio è nato Crom.
Di Crom sei anche
editore. Cosa consigli a quegli autori che hanno deciso di intraprendere la
strada dell’autoproduzione?
Devono arrivare
preparati e creare un fumetto fatto per bene, un prodotto che si faccia notare,
accattivante, perché diventerà il loro biglietto da visita in questo mare di
carta.
Tu hai definito
Crom un heroic cave, ossia un ibrido tra l’heroic fantasty e le storie di
ambientazione preistorica, stile Un Milione di Anni Fa e La Guerra del Fuoco.
Quali sono le tue opere preferite in questo filone?
Al primo posto c'è
Tor di Joe Kubert (vedi il caso Pazienza), poche parole e molta dinamicità un
po' alla Sudario. Poi c'è Thun'da di Frazetta (come prima) e per finire Ryu il
Ragazzo delle Caverne gran cartone animato della mia fanciullezza.
Tu e Brando, se
non sbaglio, avete fatto anche un fumetto “sportivo”. Cosa ne pensi di chi dice
che fumetto e sport non vanno d’accordo?
La graphic su
Fabrizio Ravanelli è un progetto nato ora che vedrà la luce a maggio 2015. Sulla
seconda domanda ti rispondo che la nuova vita italiana di Topolino è stata
presentata con una rovesciata di Topo-Parola sulla copertina del famoso n.
3019.
Domanda ironica:
Meglio il Conan della Marvel o quello attuale della Dark Horse?
Meglio il Conan di Howard!
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