Michela Cacciatore, romana,
classe 1981, è uno di quei personaggi difficili da definire. E’ infatti
illustratrice, fumettista, scenografa, costumista, organizzatrice di eventi.
Qui ci soffermiamo sul suo lavoro nell’ambito del fumetto erotico. Suoi sono i
disegni di Gabbia Dorata, sceneggiato da Silvia Mericone e Rita Poretto,
edito da Salvatore Taormina. In passato ha collaborato anche con X Comics
di Coniglio Editore.
-Come
sei arrivata al fumetto?
Ho sempre amato il fumetto, sin da piccola. Ho comiciato facendo fanzine quando avevo 14 anni.
-Quali sono i tuoi fumetti e/o i tuoi autori favoriti?
Questi cambiano molto secondo il periodo. In questo momento adoro Yves Swolfes (Il Cacciatore, Durango) e Carlos Gomez (Dago) come autori, di conseguenza amo tutti i loro fumetti. Ho amato moltissimo la serie di Swolfes Il cacciatore.. chissà, sarà per il nome eh eh
-Come ti trovi a disegnare fumetti erotici?
Mi paice molto soprattutto quando ho una bella sceneggiatura. Mi diverte, mi viene facile, per questo mi rilassa anche. E poi credo ci sia un pò di me in ogni cosa che disegno.
-Tu stai lavorando con sceneggiatrici donne, per te che differenza c'è tra l'erotismo "al maschile" e quello "al femminile"?
Moltissima differenza. L'erotismo femminile è molto mentale, credo che questo emerga dai fumetti eortici realizzati da donne. Quello maschile è più istintivo.
-Nel fumetto a differenza di altri media, come per esempio il cinema, è più difficile segnare nettamente la differenza tra ciò che erotico e ciò che è pornografico. Per te in cosa sta la distinzione tra le due cose?
Io mi sono posta dei limiti sin dagli inizi. Non voglio disegnare immagini volgari, nè violente. Poi non amo molto disegnare il corpo maschile nudo, preferisco di gran lunga disegnare quello femminile, lo trovo più bello artisticamente. Mi definisco una disegnatrice di erotico, ma sicuramente la differenza è molto sottile.
-Per il fumetto è un periodo un po' brutto. Nelle edicole impera sempre Bonelli, i manga resistono più che altro nelle librerie specializzate, mentre i supereroi hanno quasi più seguito al cinema e in TV che sulla carta stampata. Qual è il destino dei comics e dei loro autori? Ci sarà una rinascita o dovremo accontentarci di diventare un prodotto sempre più di nicchia?
In Italia siamo sempre stati un prodotto di nicchia e credo sempre lo saremo, ma non credo nella teoria catastrofica dell'estinzione dei fumetti. Finché esisterà qualcuno con la passione per lo scrivere ed il disegnare, ci saranno sempre i fumetti.
Ho sempre amato il fumetto, sin da piccola. Ho comiciato facendo fanzine quando avevo 14 anni.
-Quali sono i tuoi fumetti e/o i tuoi autori favoriti?
Questi cambiano molto secondo il periodo. In questo momento adoro Yves Swolfes (Il Cacciatore, Durango) e Carlos Gomez (Dago) come autori, di conseguenza amo tutti i loro fumetti. Ho amato moltissimo la serie di Swolfes Il cacciatore.. chissà, sarà per il nome eh eh
-Come ti trovi a disegnare fumetti erotici?
Mi paice molto soprattutto quando ho una bella sceneggiatura. Mi diverte, mi viene facile, per questo mi rilassa anche. E poi credo ci sia un pò di me in ogni cosa che disegno.
-Tu stai lavorando con sceneggiatrici donne, per te che differenza c'è tra l'erotismo "al maschile" e quello "al femminile"?
Moltissima differenza. L'erotismo femminile è molto mentale, credo che questo emerga dai fumetti eortici realizzati da donne. Quello maschile è più istintivo.
-Nel fumetto a differenza di altri media, come per esempio il cinema, è più difficile segnare nettamente la differenza tra ciò che erotico e ciò che è pornografico. Per te in cosa sta la distinzione tra le due cose?
Io mi sono posta dei limiti sin dagli inizi. Non voglio disegnare immagini volgari, nè violente. Poi non amo molto disegnare il corpo maschile nudo, preferisco di gran lunga disegnare quello femminile, lo trovo più bello artisticamente. Mi definisco una disegnatrice di erotico, ma sicuramente la differenza è molto sottile.
-Per il fumetto è un periodo un po' brutto. Nelle edicole impera sempre Bonelli, i manga resistono più che altro nelle librerie specializzate, mentre i supereroi hanno quasi più seguito al cinema e in TV che sulla carta stampata. Qual è il destino dei comics e dei loro autori? Ci sarà una rinascita o dovremo accontentarci di diventare un prodotto sempre più di nicchia?
In Italia siamo sempre stati un prodotto di nicchia e credo sempre lo saremo, ma non credo nella teoria catastrofica dell'estinzione dei fumetti. Finché esisterà qualcuno con la passione per lo scrivere ed il disegnare, ci saranno sempre i fumetti.
Forza Michela, resisti! ;-)
RispondiEliminaBella intervista.
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