domenica 1 gennaio 2012

Con la Siria e il suo presidente Bashar al-Assad




Una delle poche cose dell'anno appena passato di cui vado fiero è di aver partecipato ad alcune manifestazioni in favore del presidente siriano Bashar Al-Assad che tanto la NATO che gli estremisti islamici vorrebbero rovesciare. Qui di seguito alcune info sulla Siria.

-La netta maggioranza dei siriani è scherata sol suo presidente Bashar Al Assad.
-Le immagini mostrate di rivolte contro Assad, sono in realtà immagini di rivolte avvenute nello Yemen e non in Siria.
-Proprio quando Bashar Al-Assad è andato al potere nel 2000 ha posto fine al monopartitismo.
-Il presidente siriano Bashar Al-Assad appartiene alla setta minoritaria degli alawiti e quindi inviso agli estremisti islamici che vorrebbero fare della Siria uno stato religioso.
-Le feste nazionali siriane comprendono sia ricorrenze musulmane che cattoliche e ortodosse.
-In Siria ci sono 53 gruppi etnici e religiosi, tutti con uguali diritti.
-In Siria vige il socialismo e quindi l'acqua, il gas, l'elettricità, i trasporti, la sanità e l'istruizione sono gratuiti o per lo meno poco costosi.
-dall'inizio della crisi oltre 3000 militari, agenti delle forze dell'ordine e civili sono stati uccisi e torturati dalle bande armate.
-Siriani di fede cristiana, insieme ai massimi rappresentanti delle Chiese Cattoliche e Ortodosse presenti sul territori siriano, si sono schierati a favore del governo contro i ribelli armati.
-Alcuni canali satellitari stanno lasciano ampio spazio a dichiarazioni - come quelle di Al Qaradawi, tra le massime autorità religiose musulmane, e Adnar Arrour- che istigano all'odio e alle divisioni religiose in Siria, affermando che l'unica soluzione è uccidere un terzo dei siriani, ovvero tutte le minoranze religiose, per far vivere bene gli altri due terzi e che simili slogan vengono ripresi nella manifestazione di piazza.
-La presenza sul territorio siriano di bande armate e pericolose è stata accertata, oltre che da testimoni siriani e dagli stessi oppositori, anche dall'ambasciatore degli Stati Uniti, da agenzie di stampa americane, turche, libanesi e francesi.
-Le famiglie dei ragazzini diventati, loro malgrado, simboli delle rivolte, hanno ufficialmente negato che i loro figli siano stati uccisi dai militari.
-Molte famiglie di profughi siriani in Turchia sono rientrate in Siria e altri che vorrebbero tornare alla loro case, non possono perché il governo turco li tratta da reclusi, ha requisito loro i documenti e violentato 400 donne.
-Le notizie riportata dai giornali sono spesso non verificate e infondate.
-Molti dei filmati e delle immagini diffuse da Al-Jazeera, Al-Arabiya e Reuters, le più importanti fonti per i nostri media, sono falsi e diverse reti televisive internazionali si sono scusate ufficialmente più volte.
-Meno del 5% delle testimonianze presenti sui social network proviene dalla Siria e che la maggior parte proviene da Europa e USA.
-Quando sono cominciate le agitazioni i partiti d'opposizione (il Partito Comunista Siriano e il Partito Social Nazionalista Siriano) si sono schierati con il Governo contro i terroristi.
-I Siriani stessi che vorrebbero riforme e una modernizzazione del loro paese, sono contrari a qualsiasi ingerenza esterna, in difesa del loro Stato libero e indipendente.