domenica 6 luglio 2014

I due più spaventosi

E' da un po' che non bazzico più come prima la narrativa horror, anche perché ormai mi sono talmente abituato ai cliché del genere che difficilmente un racconto del terrore riesce a trasmettermi vera paura. Nonostante questo ci sono almeno due autore che riescono sempre a donarmi il famoso "brivido su per la schiena". Nonostante ciò, si tratta di autore che non vengono immediatamente associati al genere horror ossia Tim Powers e Chiana Miéville

Tim Powers

Californiano, conosce un periodo di notorietà perché dal suo libro Mari Stregati (At The Dark Tide) è stato tratto l'ultimo film della saga Pirati dei Caraibi (ma il protagonista del romanzo NON era Jack Sparrow). E' stato, insieme agli amici Kevin W. Jeter e James Blaylock, tra i primi autori negli anni '80 a definirsi steampunk. In realtà i suoi romanzi più che fantascienza legata alla tecnologia del vapore sono storie del brivido con ambientazioni storiche, di preferenza la Londra dell'800.
Un buon esempio dello stile di Powers è Le Porte di Anubis, con per protagonista un professore americano di letteratura che finisce catapultato nel passato, incontrando i poeti Coleridge e Byron, ma trovandosi anche a dover fronteggiare una setta di stregoni adoratori degli dei egizi. Difficile non ricordare con un certo sgomento l'inquietante pagliaccio Horrobin e la sua corte di freak, ladri e mendicanti. In Le Porte di Anubis, d una rappresentazione dell'inizio Ottocento ricostruito nei minimi dettagli, si affiancano suggestioni vagamente dickensiani.
Ancora meglio sono i due romanzi d'argomento vampirico Lamia (Stress of Her Regard) e La Tomba Proibita (Hide Me Among the Graves). Powers recupera l'immagine dei primissimi vampiri letterari, evanescenti ed immateriali come fantasmi e li mette abilmente in relazione con varie creature della mitologia greco-romana, quali gorgoni, sirene e lamie, e mediorientale come i djinn, oltre che con varie superstizioni popolari britanniche (le anime dei morti che finiscono nel fiume Tamigi). Il tutto in un contesto pseudo-storico in cui compaiono poeti e narratori romantici quali Lord Byron, John Keats, Percy Bysshe Shelley, sua moglie Mary, l'autrice di Frankenstein, e John William Polidori, autore de Il Vampiro, capostipite dei non morti della narrativa occidentale.

China Miéville
Inglese di nascita, ma vissuto a lungo in Egitto, Miéville nascondo dietro un aspetto da teppista con testa rasata, tatuaggi e piercing una profonda cultura accademica: si è laureato in antropologia con una testi sul Medio Oriente e ha scritto un saggio di scienze politiche intitolato Under Equal Rights: Marxist and International Law. Inoltre milita nel Movimento Socialista Internazionale ed ha fondato, insieme tra gli altri al regista Ken Loach, il partito Left Unity. Parliamo quindi di un vero comunista rivoluzionario e non uno dei soliti "democratici" liberisti-colonialisti che oggi imperano.
Allo stesso tempo è un cultore del fantastico sotto tutte le sue sfumate. Tra i suoi idoli cita autori molto diversi fra loro, ad esempio Philip Dick, H.P. Lovecraft, Michael Moorcock, Michael de Larrabeiti e Mervyn Peak. Dopo il primo romanzo Un Regno in Ombra (King Rat) ancora legato al filone dello urban fantasy, cioè il fantasy d'ambientazione contemporanea, è poi approdato alla commistione assoluta di fantascienza, fantasy e horror, denominata new weird..
Un ottimo esempio di new weird è il suo ciclo di Bas-Lag composto dai tre romanzi Perdido Street Station, La Città della Navi (The Scar), Il Treno degli Dei (The Iron Cuncil) e dal racconto In Cerca di Jake. La trama fluviale si dipana in un mondo in cui la magia razionalizzata e studiata come scienza vive parallelamente ad una tecnologia da rivoluzione industriale. I contrasti tra classi sociali, come anche quelli "etnici" tra umani,  xeniani (esseri in parte umani e in parte animali e piante) e rifatti (umani mutati geneticamente o con parti meccanica innestate nel corpo) si fanno esplosivi e il governo dispotico e fintamente egalitarista della decadente città di New Crobuzon va verso il collasso. Alla critica sociale si mescola un'immaginazione scatenata con una predilezione per il macabro.
Miéville è forse il miglior autore dopo Lovecraft a descrivere creature che vanno oltre l'umana comprensione: le Falene Estinguitrici, il Tessitore, la Stirpe Infernale e le caste di morti e semi-morti dell'Alto Cromneck sono tutti esseri che sembrano balzare fuori dalle pagine per insinuarsi nell'inconscio del lettore e provocargli incubi. Non mancano però anche esseri più affascinanti, per esempio le Khepri,  orgogliose donne con al posto della testa un intero scarabeo con tanto di zampe a ali.
Se Tim Powers cerca il realismo storiografico, China Miéville si lascia trascinare dal fantastico "puro", tuttavia entrambi  curano con una grande attenzione le psicologie dei personaggi, rendendo facile l'immedesimazione del lettore con essi. Senza contare che ambedue sono dotati di una prosa ricca ed evocativa, lontana mille miglia dalla piattezza di tanti narrativa odierna, troppo influenzata da cinema e TV.
In conclusione se volete regalarvi una vera esperienza di orrore letterario non perdete di vista questi due autori.



3 commenti:

  1. Non ho letto niente di nessuno dei due. Prima o poi dovrò colmare questa mia lacuna.

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    1. A te di Miéville potrebbe piacere La Città &la Città, i primi capitoli sono un poliziesco ambientato in una città dell'Europa dell'Est. Il fantastico arriva poi.

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  2. Anch'io non ho mai letto niente di nessuno dei due, ma non credo siano il mio genere.

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